Oltre la superficie. Riflessioni sul tempo, la cucina e i veri maestri

Oltre la superficie. Riflessioni sul tempo, la cucina e i veri maestri

Durante un Open Day al Congusto Institute, uno studente ha fatto una domanda semplice, ma densa:Perché certi chef rimangono dei modelli e altri, che pure hanno fatto la storia, sembrano scomparsi?È una domanda che ritorna spesso. La risposta non è immediata.

Nel suo articolo “Chi resta e chi scompare” per Grande Cucina, il nostro founder Federico Lorefice ha provato a rispondere. Non con slogan o formule preconfezionate, ma con una riflessione sul tempo. Quello che passa e quello che lascia traccia.

Oggi il mondo della ristorazione corre. I linguaggi sono rapidi, le immagini parlano più delle parole, i social premiano l’effetto e l’immediatezza. Ma la cucina non è solo questo. Non è solo performance.

La cucina vera ha bisogno di tempo. Di profondità. Di silenzi.

Ci sono cuochi che, senza mai cercare i riflettori, hanno lasciato impronte solide. Hanno innovato senza dichiararlo. Hanno trasformato la tradizione in visione. Alcuni nomi li conosciamo: Marchesi, Lopriore, Parini. Altri magari li incrociamo in aula, durante un laboratorio, o leggendo un curriculum con attenzione.

Il punto è proprio questo: siamo ancora capaci di riconoscere il talento quando non fa rumore?

Chi lavora nella formazione – come noi – ha una responsabilità.
Non solo insegnare le tecniche. Ma educare a uno sguardo più lungo, meno superficiale. Che sappia distinguere tra modelli e maestri, tra chi cerca la scena e chi, semplicemente, costruisce ogni giorno il proprio percorso.

Serve pazienza. E memoria.

Non tutto ciò che non si vede è scomparso.

Alcuni chef sono ancora lì. Continuano. Resistono. Non sono passati di moda, siamo noi che magari abbiamo cambiato strada.

Ai nostri studenti vogliamo dire proprio questo: guardate oltre le tendenze, cercate la sostanza. Non accontentatevi del piatto perfetto per Instagram. Cercate il gesto che rimane, la coerenza, il senso. Nel tempo, è questo che fa la differenza.

Chi resta e chi scompare, in fondo, lo decide anche chi impara.

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