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06 Maggio 2020

Ripartire si, ma come?

Ancora tante rinunce e tante incertezze a causa dell’emergenza sanitaria anche se i numeri, pure qui in Lombardia, sembrano essere meno critici rispetto alle settimane passate. Non possiamo farci trovare impreparati, la fase 2 post Covid-19 è avviata e dovremmo essere pronti a una graduale riapertura del paese. Il tema scuola, che per ovvie ragioni ci riguarda da vicino, è ancora troppo poco sotto i riflettori.

Ognuno fa e deve fare la sua parte dice il sindaco di Milano Beppe Sala che ogni giorno sui suoi canali social racconta gli impegni del comune e pone l’accento su cosa è necessario fare chiarezza in questo periodo di crisi e di passaggio. “Sulle scuole, il sistema educativo italiano ha un’offerta ottima ma la risposta è debole – ha dichiarato il primo cittadino di Milano giorni fa durante il suo appuntamento quotidiano sul web - altri pensano di riaprire, noi diciamo a settembre, ma qui ci vuole un po’ di fantasia”. Bisogna inventarsi qualcosa di diverso, seve la capacità di gestire la criticità, non ci si può arrendere di fronte a un problema grosso, che non nasce oggi. “Andiamo contro la cultura del non si può”, afferma Sala.

La legittima richiesta di soluzione di fronte ai problemi necessita uno spirito collaborativo, ma l’istruzione comprende anche le scuole di alta formazione professionale come Congusto Gourmet Institute, mentre è necessaria una distinzione tra scuola pubblica e privata oltre che tra grandi e piccole realtà. Federico Lorefice, Ceo e founder di Congusto, ci tiene a sottolineare questi ed altri aspetti: “L’importanza della continuità nella formazione è legata a doppio filo con il mondo della ristorazione. È importante un piano concreto per la ripresa anche a sostegno delle imprese della ristorazione dove Enti di formazione come Congusto Gourmet Institute mandano i propri allievi in stage a completamento del loro percorso che parte in aula con numeri già contigentati a garanzia di una didattica più efficace. Occorre ancora di più coesione tra mondo della ristorazione e formazione in una fase così delicata per il nostro paese”.

In Europa alcuni paesi hanno iniziato prima ad allentare con gradualità le misure per contenere il contagio da coronavirus. La Danimarca per esempio ha riaperto le scuole il 15 aprile. Classi suddivise in gruppi più piccoli, banchi posizionati a circa 2 metri di distanza e durante la ricreazione ci si raduna in gruppetti. All’arrivo a scuola gli allievi si lavano subito le mani e sul pavimento ci sono dei segnali che indicano le distanze da rispettare, mentre i bidelli disinfettano tutto almeno due volte al giorno. (Fonte Il Post). Giusto? Sbagliato? Lo sapremo tra qualche settimana.

E in una Scuola di Alta Formazione Professionale come la nostra, quali sarebbero gli accorgimenti da mettere in opera per garantire le condizioni imprescindibili e consentire la ripresa delle attività didattiche in sede nel rispetto del distanziamento?

Le nostre classi sono solitamente composte da un numero massimo di 15 partecipanti per garantire il pieno coinvolgimento di tutti gli allievi nelle fasi operative delle lezioni e per rendere la didattica più efficace. In attesa che arrivi un decreto con le linee guida, ci adeguiamo a ciò che accade intorno a noi. I nostri corsi professionali, almeno per la parte teorica, da settimane proseguono online tra materiali di approfondimento, chat, podcast su temi specifici e tutorial. Le lezioni in diretta sulla piattaforma di insegnamento a distanza, procedono con successo grazie all'impegno di tutto lo staff, docenti, tutor e allievi. Cerchiamo di ricreare una dimensione autentica e coinvolgente, non allontaniamo il confronto né il dialogo né tantomeno l’approccio pratico, ricco di esercitazioni e suggerimenti. La tecnologia ha cambiato da tempo le nostre vite e in questo momento complicato è nostra alleata più che mai. Vogliamo vedere nell'e-learning un'opportunità straordinaria che ci porteremo dietro e che arricchirà il bagaglio culturale sia nostro che dei discenti.

La passione e la tenacia dei nostri allievi è messa a dura prova, ne siamo consapevoli, ma ne usciremo più forti e determinati di prima.

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